Una delle caratteristiche che amo di più in un Sognatore è la curiosità.
Quella curiosità che alimenta il desiderio di esplorare orizzonti differenti, di andare oltre il conosciuto, di scoprire quale altro scenario si nasconda al di là di una collina, di una curva, di una porta.
Questa caratteristica è particolarmente sviluppata nei Sognatori proprio perché essi sono Viaggiatori, esploratori di nuove possibilità sia nel loro mondo interiore che in quello esteriore.
Il Sognatore Viaggiatore si sposta di continuo
Ha voglia di imparare, si muove verso terre altre, famelico di lingue nuove, culture differenti, di cucine alternative e climi a volte estremi.
Ha desiderio di apprendere altre cose su di sé, di sperimentarsi, evolversi.
Nella sua mappa interna ed esterna il Sognatore Viaggiatore non ha un posto ultimo da raggiungere, ma soltanto tappe. La sua unica destinazione è il viaggio stesso. La partenza e l’arrivo abitano lo stesso istante.
È in movimento continuo, pronto ad andare ancora una volta oltre.
Ma tutto questo nasconde anche un lato debole
Questa inclinazione, questo lato forte che rende libero il Sognatore Viaggiatore può diventare anche il suo limite.
Davanti a un dolore o a una situazione difficile da affrontare, quell’abitudine ad andare oltre può manifestare il suo lato oscuro trasformando il Sognatore viaggiatore in un fuggiasco, in una persona che cerca altre strade ma con affanno, fino a perdersi, a smarrire le carte, a disorientarsi.
Il Sognatore in fuga infatti va via dalle cose, perde il passo lento e la pazienza del cercatore, il suo sguardo non è più attento e profondo sul paesaggio che lo circonda.
Diventa frettoloso, cerca la scorciatoia o la strada facile per uscire al più presto da quel disorientamento ma è proprio questo atteggiamento a renderlo inconcludente.
Quando infatti ci neghiamo la possibilità di esplorare quel disorientamentoperdiamo l’occasione di scorgere quei segnali, quelle piccole indicazioni che possono portarci nuovamente nella direzione giusta per noi.
Ecco che, dunque, ci può tornare utile la qualità di cui ti ho parlato all’inizio: la curiosità.
Usa la curiosità del tuo essere sognatore per indagare quale valore si nasconde in questo disorientamento, quale insegnamento, risorsa, opportunità si cela in questo dolore da cui stai in tutti i modi cercando di fuggire.
Torna ad essere un Sognatore in viaggio e non un Sognatore in fuga proprio esplorando lo status quo in cui ti trovi in questo momento, perché quello che cerchi, quasi sempre, ce l’hai sotto gli occhi.
Ma non cercare solo dove c’è luce, cerca anche dove la luce non arriva,senza temere di fermarti, tu che sei un viaggiatore e quindi in continuo movimento dovrai solo rallentare.
E questo è il modo più sicuro per attraversare il buio.
Passi lenti, ma costanti.
Domande
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c’è un’attività, una relazione, una strada che hai intrapreso che potrebbe rappresentare una fuga da qualcosa piuttosto che una ricerca autentica di un nuovo orizzonte?
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c’è una situazione in cui ti stai comportando come un Sognatore in fuga?
Ricorda che trovare i tuoi riferimenti interni è il modo migliore per ritrovare l’orientamento quando fuori sembra tutto confuso o complicato da affrontare.
Angelo Ricci
“Ho visto sogni che voi umani potreste realizzare”.
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